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Sezione storica Sarda, facente parte dell' Associazione Radioamatori Italiani

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Sezione A.R.I. Cagliari

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Via Molise 30, 09127 - Cagliari ( CA )

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A.R.I. Cagliari   IQ0AG

Radiantismo non è soltanto quel movimento pittorico astrattista fondato in Russia nel 1911, ma anche il fenomeno dilettantistico di comunicare via radio da un capo all’altro del mondo. “Dilettantistico” non va interpretato in senso restrittivo, o, peggio ancora, spregiativo, sta solo a precisare che chi vi si dedica lo fa per hobby, per passione, un relax per molti; in realtà i radioamatori posseggono competenza tecnica, affinata da lunghe e pazienti sperimentazioni con apparecchi che si costruiscono da se (almeno una volta era così). Adesso, con le nuove tecnologie, le cose sono cambiate anche se gli esperimenti su nuovi sistemi abbinati alla radio continuano sempre e tengono vivo quello che è il vero significato di Radioamatore, ricordiamoci che le maggiori scoperte (come per esempio i transistor) sono dovute proprio all’opera di questi “dilettanti”, il vezzo iniziale – chiamiamolo così – era di imitare Guglielmo Marconi, infatti, prese piede nel secondo decennio del secolo, un po’ dovunque. A Cagliari un giovane ufficiale d’aviazione, Francesco Devoto (classe 1886), pilota di dirigibile, effettuò i primi tentativi di trasmissione intorno al 1918, dopo il congedo; avendo la patente di Radiotelegrafista, era uno dei pochi che sapesse comunicare “a scintilla” con l’alfabeto Morse (le famose valvole erano di là da venire), e incoraggiato dall’ingegner Montù si appassionò cosi tanto che costruì la prima stazione ricevente tra il 1918 e il 1919; poi nel 1932 il professore di fisica, Grimaldi, costruì un’altra radio a scintilla. …Ma ormai la fonia è alle porte: già sperimentata in altre parti della penisola, ci provò per la prima volta a Cagliari l’allora studente universitario Vittorio Campagna, il quale, nella sua abitazione di Monserrato riuscì a farsi sentire dall’amico Salvatore Campus che abitava a Cagliari città, era l’autunno 1934. Ovviamente, con quell’aggeggio ancora rudimentale, Campagna poteva soltanto trasmettere, ma non ricevere: dunque Campus si limitava ad ascoltare, anzi forse è meglio dire a “captare”, il suo era un normalissimo apparecchio radio, poiché allora si usavano questi per la ricezione (i comunissimi Phonola, Sirti, Philips, Marelli). Dopo qualche tempo, l’ormai Dottor Salvatore Campus entrò in contatto con l’Associazione Radiotecnica Italiana (A.R.I. che aveva sede a Milano) e ne divenne fiduciario per la Sardegna, in seguito l’incarico fu assunto dall’ing. Campagna. Negli anni trenta il codice postale italiano vietava la trasmissione via radio tra privati, nonostante questo divieto, sorsero spontaneamente 25 stazioni in fonia, (con le quali Campagna- sigla identificativa I1BV- corrispondeva frequentemente), ma non se ne conosceva l’ubicazione, a causa del suddetto divieto; infatti, per indicare al corrispondente la propria località si ricorreva a sotterfugi, il più delle volte servendosi della carta geografica (per es. tot Km da Torino), riuscirono perfino a comunicarsi il nome grazie ad un linguaggio ermetico che capivano soltanto loro. Un bel giorno, però, la polizia scoprì una stazione a Roma, e venne in possesso dell’elenco di tutte le altre dislocate in Italia; ebbe guai anche l’ingegner Campagna, nel 1939, che si vide sequestrare l’apparecchiatura; gli inflissero pure una pena pecuniaria di cinquecento lire. Scoppiata la seconda guerra mondiale – fatto curioso –, la stessa Questura di Cagliari gli chiese di collaborare per localizzare eventuali stazioni sospette di spionaggio. Finita la guerra, i due amici, Campagna e Campus, ricominciarono a costruire apparecchi radio: le trasmittenti con residuati bellici e le riceventi invece erano solamente americane. Nel 1946 il Ministero delle Poste rilasciò una trentina di licenze in tutta Italia, per periodi molto limitati, una di queste, fu concessa a Vittorio Campagna. Tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta, l'industria prese a produrre apparecchiature complete per radioamatori; costavano parecchio, perché se ne facevano poche: quindi non tutti potevano permettersele. I primi a possederne una furono, manco a dirlo, Salvatore Campus e Vittorio Campagna; seguirono poi Giovanni Marras, Aldo Ravenna, Lorenzo Leone e Maria Marras la quale ebbe, addirittura, in omaggio una costosissima antenna da un alto dignitario dell'Arabia Saudita che si trovava di passaggio a Cagliari (era il 1955 o giù di lì). Era stata nel frattempo creata una sezione dell'A.R.I. per la Sardegna che raggruppò, questi primi radioamatori, cosi col diffondersi del radiantismo, vennero istituite una sezione per Cagliari e una per Sassari. La sezione di Cagliari nasce nel giugno del 1960, il suo primo presidente fu l'ingegner Vincenzo Campagna, gli succederanno nella carica a scadenze biennali Maria Marras, Arturo Pani, Ferdinando Di Paola, Amato D'Amico, Ennio Perrelli, Mario Arrica, Antonio Porcu, Giancarlo Sanna fino ad arrivare a Licheri Sergio, sino ai giorni nostri all'attuale Sergio Melis IS0YFG. In tutti questi anni la Sezione di Cagliari ha partecipato a diverse attività tra cui il terremoto in Irpinia dove una squadra di radioamatori di Cagliari è partita con la colonna di soccorsi allestita dall'amministrazione Provinciale, e non ultimo anche il capodanno 2000 dove i radioamatori di Cagliari sono stati impiegati preso la Prefettura di Cagliari nel millennium bag. Diverse manifestazioni si sono susseguite in questi anni nel ricordo e nello spirito dei primi radioamatori della Sardegna che hanno fatto conoscere la Sardegna, Cagliari nel mondo intero. Attualmente la Sezione di Cagliari prosegue la sua attività e i radioamatori continuano con passione, l'attività della radio, con la radio, per la radio …

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